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Il sacerdote che amava le combinazioni

La tredicesima lezione prende spunto da un generatore di poesie secentesco per approfondire il principio delle matrici per forzatura.

Giovanni Caramuele Lobkovitz (1606-1682), inventore della macchina poetica, pubblica il suo primo libro a undici anni e non si ferma più: quando muore a settantasei anni, lascia oltre duecento opere tra testi di astronomia, filosofia, architettura, matematica, teologia e linguistica. Sono volumi giganteschi, pieni di illustrazioni bellissime che realizza lui stesso. Nel 1673 diventa vescovo di Vigevano, dove oggi riposa ancora nella cattedrale di sant’Ambrogio. Il suo “generatore di versi poetici” compare sulla prima tavola di un libro dedicato alla Metametrica.

Juan de Caramuel, Primus calamus ab oculos ponens metametricam, Roma 1663.

Se la metrica è la pratica di scrivere i versi, la meta-metrica è una metrica di livello superiore, che sfrutta la matematica per produrre migliaia e migliaia di versi ricombinanti. L’oggetto teorizzato è una specie di slot machine, composta da cilindri rotanti, ciascuno dei quali presenta parole diverse; ogni loro combinazione genera una frase differente.

Tre secoli più tardi, l’idea conquista il web: su Internet impazzano i “generatori automatici”, pagine che accostano brani sorteggiati a caso, producendo testi di senso compiuto; si va dal generatore automatico di post di Matteo Salvini al “Prontuario di frasi a tutti gli usi per riempire di vuoto il nulla” di Marco Marchi e Piero Morosini, fino al Fusarobot ospitato sul sito di Raffaele Alberto Ventura. Tali software portano nel digitale un gioco letterario reso celebre da Raymond Queneau: Cent mille milliards de poèmes (1961) è un generatore di sonetti in forma cartacea, composto da dieci pagine divise in quattordici bande orizzontali. Scegliendo, per ogni banda, una delle dieci disponibili, la sequenza che si produce rappresenta un sonetto che rispetta le regole della metrica – ma è solo uno dei centomila miliardi possibili.

Nel Settecento, Pierre-Jean Migneret aveva proposto lo stesso gioco in forma oracolare, annunciando la scoperta dell’Arte di scrivere versi attraverso la mera applicazione di regole numeriche (1759).

Pierre-Jean Migneret, Invention d’une manufacture et fabrique de vers, au petit métier, ou l’Art de versifier par les seules régles du calcul numérique, Arkstée & Merkus, Amsterdam 1759.

Ridotta all’osso, si trattava di una procedura matematica che consentiva di estrarre a sorte un responso oracolare secondo la logica proposta da Caramuele, ma in modo nascosto e senza utilizzare la slot machine.

Henri Decremps aveva poi ripubblicato l’oracolo nel quarto volume della sua serie dedicata alla prestigiazione: il Codicile de Jerome Sharp (1788).

Henri Decremps, Cinque sessioni nelle quali si accennano macchine maravigliose e giuochi assai più sorprendenti di quelli, Fratelli Conzatti a San Lorenzo, Padova 1788.

L’algoritmo con cui estrarre a sorte la risposta si basa su matrici numeriche – e mica per caso: sono gli anni dello sviluppo del calcolo matriciale, cui contribuiscono tra gli altri Gabriel Cramer (1750), Étienne Bézout (1764) e Pierre Simon Laplace (1772). C’è un altro aspetto cruciale per chi si occupa di mentalismo; un passaggio della lunga procedura di consultazione dell’oracolo “sfiora” una struttura matematica che ispirerà un fiorente filone mentalistico: una matrice assai sorprendente, tema di questa lezione.

Approfondimenti

• All’opera di Giovanni Caramuele Lobkovitz è intitolato l’episodio 247 di Mesmer in pillole “La macchina che genera poesie”.

• All’oracolo di Pierre-Jean Migneret, il cui meccanismo si ispira alla macchina di Caramuele, è dedicato l’episodio 248 “Sulle tracce dell’oracolo universale”.

• Allo stesso oracolo è dedicato il libro di Mariano Tomatis Il vaticinio universale (Torino 2021); il testo comprende una riedizione aggiornata e ampliata del saggio dello stesso autore Forcing Matrix. Dalle proprietà matematiche al mentalismo moderno (Torino 2009). Il vaticinio universale presenta anche un’analisi approfondita delle matrici per forzatura e si conclude con la descrizione di quattro effetti di mentalismo.

Notizie dal Circolo Amici della Magia di Torino

Nel febbraio 2021 il Circolo amici della magia di Torino ha messo gratuitamente a disposizione sul web la scansione di tutte le 3.616 pagine che compongono il periodico Il prestigiatore moderno. Al lavoro di digitalizzazione integrale dei 172 fascicoli – pubblicati dal gennaio 1977 all’aprile 1991 e dal novembre 1997 all’ottobre 1998 – hanno preso parte Paolo Demartini, Andrea Pancotti, Max Scibilia e Mariano Tomatis. La rivista è accessibile nella )BmP Biblioteca magica del Popolo. Fondata da Victor Balli e Gianni Pasqua, presenta molti contributi in linea con i rispettivi interessi – mentalismo per il primo, approfondimenti storici per il secondo. Svariati numeri contengono ritagli da giornali dell’epoca, che fanno della rivista anche un prezioso scrap book a tema illusionistico. Le sue pagine riportano anche la spiegazione di svariati giochi di prestigio.

Mesmer è curato da Mariano Tomatis, già autore di La magia della mente (2008), Te lo leggo nella mente (2013, prefazione di Max Maven) e L’arte di stupire (2014, prefazione di Derren Brown).

Insieme a Wu Ming ha curato il Laboratorio di Magnetismo Rivoluzionario, sperimentazione teatrale tra mentalismo e letteratura.

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Per contatti: mariano.tomatis@gmail.com

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